lunedì 4 aprile 2011

Compleanno e visione del futuro

Ecco, e poi viene come tutti gli anni il giorno del tuo compleanno. Quello che ti ha sempre reso triste e sempre ti ha ricordato che il tempo passa. Quest'anno sono 35. Quando avevo 20 anni e pensavo ai miei 35 avevo l'idea che giunto a questo traguardo la mia vita sarebbe già stata incanalata su di un determinato binario, con un determinato lavoro, con determinati traguardi già raggiunti. Non lo so, la classica vita di tutti, come quella di mio padre e mia madre, almeno fino ai fatidici 35. Ed invece eccoci qui, con un lavoro che non è un lavoro e che non mi permette di arrivare alla fine del mese, vivendo a Milano e sopportandola sempre di meno, con alcun tipo di visione del mio futuro e nella perenne speranza, ogni santo giorno che questa porca vita ci obbliga a vivere, di poter cambiare lavoro, città, vita e quant'altro tutto nello stesso tempo. Però ho Lara. Ho i miei fratelli (anche se una ha la varicella... :-D). Ho mio padre e Francesca. Ho i miei gatti, Isotta, Fiona. Gli amici. Ho un tetto tutto mio sotto cui dormire. Una casa tutta mia. La salute. Un lavoro, anche se poco, porco e sporco. Chi mi ammazza? La mia unica paura dovrebbe essere che il cielo mi possa cadere sulla testa. 100 di questi giorni, Matteo. E per una volta, buona vita a me!

martedì 26 ottobre 2010

Cancro

Questo l'ho scritto oggi pomeriggio a penna su di un foglio svolazzante che presto verrà perso o mangiato dal cane. Mi fa piacere riportarlo sul mio blog, forse è l'unico modo per fissare un mio pensiero e non far sì che vada perso, anche se a quest'ora sto veramente dormendo in piedi; è un mio pensiero, abbastanza fisso in effetti, ma non posso farne a meno...

- Milano, 26 ottobre 2010 Ore 16.30
A cosa penso ogni volta che mi capita di avere a che fare con il cancro? La mia mente dove va a parare ogni qual volta sento parlare di tumori, scopro che qualche personaggio famoso o meno si è ammalato o è in cura oppure è morto? Ogni volta che c'è una giornata per la lotta contro il cancro o un post su Facebook o qualsiasi altra cosa che abbia a che fare con questa maledizione?
Penso a mia madre, penso al papà di Lara, penso a Luciano Gambarri, penso alla mia nonna materna (anche se non l'ho mai conosciuta, in effetti...), penso a mia zia che è l'unica che conosco che ne sia uscita insieme a Luigi, il compagno di Daniela, la mamma di Silvia. Penso che ho perennemente la sensazione che prima o poi toccherà anche a me, che prima o poi starò male, che prima o poi mi daranno la notizia, che prima o poi l'ennesimo sintomo che si potrebbe collegare alla malattia sarà quello infine vero, devastante, reale. Ecco il perché della mia ipocondria. Ecco il perché ogni volta che ho un mal di testa, delle vertigini, debolezza, dolori strani è via via un astrocitoma, una leucemia, un cancro all'intestino, un tumore alla prostata... Ed ecco perchè, riprendendo il grande Woody, sono convinto che le due parole più belle da sentirsi dire non siano "Ti amo!" bensì "E' benigno!"... -

E questa sera aggiungo, tristemente, che l'altro pensiero fisso che ho sempre è che se e quando dovesse capitare a me non sarò in grado di starvi di fronte, di lottare, di cercare di saltarne fuori, e la maledizione avrà la meglio, perché sono fatto così, sono un debole e non sono in grado di stare di fronte alle difficoltà... adesso mi viene solo da piangere, troppi pensieri, troppa stanchezza, troppa tristezza. Scusate. Buona vita a tutti. E buonanotte


lunedì 20 settembre 2010

L'eterno ritorno...

Merda, sono passati 5 mesi da che ho scritto l'ultima volta sul mio blog... Un po' una costante della mia vita, l'incostanza (e scusate il gioco di parole non voluto). Giusto oggi ragionavo sulla quantità impressionante di giochi di parole che si potrebbero fare con la lingua italiana, rispetto a molte altre lingue del mondo. Ma questo è un altro discorso...
La mia vita continua, imperterrita, senza grosse novità, scorre come un fiume, indefessamente, giorno dopo giorno, senza rapide o anse particolarmente indigeste, qualche tronco qui e là, uno stagnetto ogni tanto, giusto una corrente un po' più forte delle altre a farmi risvegliare dal torpore perenne. Mi ci vorrebbe una bella cascata che possa definitivamente spazzare via questo putridume che ho intorno, quest'acqua stagnante, queste alghe che mi tengono ancorato al greto; e poi mi dia la giusta direzione, la giusta velocità, i giusti compagni di viaggio e mi faccia intravedere, quanto meno intravedere, cazzo, un fine, uno scopo, un traguardo, finalmente! Si ha un bel dire che lo scopo è il viaggio stesso, potrei anche essere d'accordo, ma se poi non si ha nemmeno uno sputo di punto dove attraccare, ecco che tutto diventa più difficile e la palude torna a farsi viva. Avete presente il Nulla che avanza ne La storia infinita? Ecco, io vorrei essere Atreyu, che quanto meno ci prova, e non il cavallino Atrax che perde ogni speranza e si lascia affondare nella Palude della Tristezza... (cazzo che citazione cinematografica, a volte spacco veramente!!!).
Comunque, bando alle ciance, che poi tanto ciance non sono, e parliamo di altro. E di cosa potremmo parlare? Dai, tirate fuori qualche proposta, che ne so, il Milan (che fa ridere, come argomento in effetti...), la Juve (che al contrario fa veramente piangere, poverini...), la politica (che di quello qui in Italia forse è meglio non parlarne...).
Eureka, ecco l'argomento: l'orgoglio di essere Italiani, chi ce l'ha? Si era Cork, si conobbe una ragazza italiana in un caffè; la ragazza, tal Claudia, ovviamente subito si invaghì del bel Teino ed altrettanto ovviamente subito si maldispose nei miei confronti perché all'affermazione che occorreva essere orgogliosi di essere Italiani io risposi con diniego. Di cosa dovrei essere orgoglioso, sinceramente? Della nostra classe politica? State scherzando, vero? Di come siamo visti nel Mondo? Peggio che andar di notte! Io non l'ho mai avuto questo sentimento patriota che molti di noi Italiani hanno e francamente me ne dispiaccio. Mi piacerebbe sinceramente essere orgoglioso della nostra Nazione, di quello che siamo, di quello che abbiamo, di quello che rappresentiamo. Ma altrettanto sinceramente da qualsiasi parte io volga il capino ecco che mi sembra di scorgere esempi lampanti di come siamo ridotti ad una barzelletta di quello che eravamo e di quello che rappresentavamo per gli altri. Io stesso ne sono un esempio, probabilmente. E me ne dolgo, amaramente, ogni giorno di più. Soprattutto non scorgo da nessuna parte un esempio italiano che mi permetta di dire: "Ecco, io voglio essere come lui!", "Ecco, quello dovrebbero essere i giovani italiani al giorno d'oggi!". Forse è l'antico vizio per cui l'erba del vicino è sempre più verde. Ma cazzo, sono stato in Irlanda, il Terzo Mondo dell'Europa, è lì la gente è divertente, dignitosa, multiculturale, disponibile, meritocratica: sicuramente sono troppo esterofilo, ma nulla mi toglie dalla testa che l'italiano medio si è incartapecorito su se stesso, ormai è privo di slanci di qualsiasi tipo e di apertura, mentale e non, verso l'esterno; e di certo non è del tutto colpa sua...
Ecco, con l'amaro nel cuore, vado a ricaricare il cellulare (ecco il vero stimolo per uscire di casa, cazzo cazzo, mille volte cazzo...) e fare un minimo di spesa che mi permetta di sopravvivere. E poi via di nuovo verso una notte in Clinica in cui guadagnerò circa 4,62 euro l'ora (in nero, of course!), con il dubbio perenne di sperare di lavorare molto e non dormire un cazzo (almeno si fa percentuale, e che percentuale... ma vaffanculo, va'...) oppure non lavorare una fava e forse arrivare un po' più riposati a domani mattina, giornata lavorativa dove prenderò la bellezza di 7,27 periodico euro l'ora (vedi sopra...). Poi dovrei essere orgoglioso di essere Italiano.. "Ma mi faccia il piacere, mi faccia!!!".
Arrivederci, buona vita a tutti

giovedì 15 aprile 2010

Talento e metodo

Quando ad ognuno di noi tutti manca qualsiasi tipo di talento o quanto meno il talento che ha non gli è utile nella vita, cosa dovrebbe fare? A quali conclusioni dovrebbe giungere? Sono pienamente convinto che, come disse Thomas Alva Edison, eroe della adolescenza di mio padre, il genio sia per l'un per cento inspirazione e per il novantanove percento traspirazione, ma io non credo nemmeno di avere quella minima parte di talento che mi potrebbe servire ed in quanto a voglia di mettere giù la testa a traspirare siamo ben lontani da una seppur minima percentuale accettabile... Ma come posso fare per avere questa voglia di mettermi sotto per migliorare, per migliorare me stesso, per migliorare il mondo che ho attorno? Non credo di essere una cattiva persona, ho molte doti ma inutili nel mondo di oggi. La grinta non mi appartiene, o meglio, mi appartiene solo quando serve a poco o comunque serve in ambiti ben precisi, specificatamente lo sport. Non ho cattiveria, non ho voglia di emergere, mi crogiuolo nella bambagia che mi sono creato attorno e che non mi fa evolvere nemmeno di un passo. Ed oggi come oggi, in questo fottuto periodo della storia dell'umanità, senza voglia di emergere uno non va molto lontano. Non so più dove andare a sbattere la testa, mi sembra di rimanere sempre e perennemente fermo in un limbo che ritengo dorato ma che in realtà tanto dorato non è... Mi manca metodo in qualsiasi cosa io faccia, dalla minima cagata nei lavori di casa alle cose importanti nel lavoro. E senza metodo e senza talento dove voglio andare? Quanta amarezza questa sera. Quanta amarezza in questo periodo. Se non cambia qualcosa, quanta amarezza nei futuri post. Ai posteri l'ardua sentenza, si diceva un tempo. Così come si diceva che la notte porterà consiglio. Speriamo sia questo il caso. Buonanotte e buona vita a tutti

martedì 9 marzo 2010

Dittatura

Una perfetta sintesi di quello che è l'Italia al giorno d'oggi. Da Internazionale. Meditate, gente, meditate...

 Sostanza

Tecnicamente si può già parlare di dittatura. Forse non ce ne siamo ancora accorti perché siamo abituati ai colonnelli greci o alla giunta militare cilena. Ma quello che conta è la sostanza, non la forma. Oggi è inutile mandare i carri armati per prendere il controllo delle principali reti televisive, basta cambiare i direttori. Non serve far bombardare la sede del parlamento, è sufficiente impedire agli elettori di scegliere i parlamentari. Non c’è bisogno di annunciare la sospensione di giudici e tribunali, basta ignorarli. Non vale la pena di nazionalizzare le più importanti aziende del paese, basta una telefonata ai manager che siedono nei consigli d’amministrazione. E l’opposizione? E i sindacati? Davvero c’è chi pensa che questa opposizione e questi sindacati possano impensierire qualcuno? Gli unici davvero pericolosi sono i mafiosi e i criminali, ma con quelli ci si siede intorno a un tavolo e si trova un accordo. Poi si può lasciare in circolazione qualche giornale, autorizzare ogni tanto una manifestazione. Così nessuno si spaventa. E anche la forma è salva. - Giovanni De Mauro

venerdì 26 febbraio 2010

"Devi stare a destra, bastardo!!!"

In questo modo vengo insultato da un giovane tamarro in motorino mentre me ne stavo andando per la via in bicicletta, erroneamente per un attimo in mezzo alla strada. Che dire? Di primo acchito sono rimasto veramente basito e non ho avuto nemmeno l'istinto di rispondere, essendo vieppiù perplesso. In secondo luogo sono affiorate alla mia mente alcune considerazioni. La prima, da una canzone degli Afterhours:"...e la verità è che la gente sta male...". La seconda, sempre Afterhours: "...sui giovani d'oggi ci scatarro su...". La terza, by Gandhi: "A furia di occhio per occhio, diventeremo tutti ciechi".
Sono stato contento di non avere risposto, anche perché probabilmente le cose si sarebbero messe al peggio, considerato il soggetto. Oltretutto il personaggio non era nemmeno degno di averla, una risposta. Dopo di che il sentimento, che mi ha colto di sorpresa, è stato quello della pena: ma come si può vivere così? Come si può avere una tale rabbia dentro di sè, una tale acrinomia nei confronti delle persone? Questa sorta di sub-umano come vivrà la propria vita? Insultando qualsiasi persona che gli si parerà davanti? Ed il suo fegato in quale condizioni sarà? La bile che ho visto secreta dalle sue ghiandole lacrimali fino a quando continuerà a rovinare la vita di altre persone, magari innocenti? Senza saper nè leggere nè scrivere, gli ho comunque augurato una qualche malattia, perchè va bene tutto, però mi sono rotto i coglioni di siffatti soggetti.
Buona vita a tutti

sabato 16 gennaio 2010

Un anno durissimo

Va bene, ci sta, mi hanno tolto dei turni, ma d'altronde cosa ci posso fare? Nulla, abbassare la testa e giù di nuovo a lavorare nel tentativo di riconquistare la fiducia di chi di dovere. Certo, magari un sabato intero con la Simona da questo punto di vista non è il massimo, vista e considerata la stima che ho per lei e probabilmente anche quella che lei ha per me. Adesso come adesso vediamo di approfondire un po' di argomenti, e raggiungere questo benedetto primo step che si sostiene non sia stato ancora in grado di raggiungere...ma, chissà chi avrà ragione. Sono un po' stufo però di non essere mai preso in considerazione, di non essere stimato, di non essere preso sul serio, di non riuscire a far capire quanto valgo, di non far valere comunque i miei diritti perché vengo considerato un caciarone e quindi poco degno di essere preso sul serio. Probabilmente è colpa mia, sono introverso di natura e come forma di difesa mi comporto in tutt'altra maniera ed appaio come qualcuno che in realtà non sono e la cosa la pago, ed in maniera salata. Ci devo lavorare, e parecchio, come su molte cose del mio carattere e del mio atteggiamento. Sarà probabilmente un anno durissimo, sotto molti punti di vista. Chi vivrà vedrà, comunque.