venerdì 20 novembre 2009

Vorrei

Vorrei poter vivere in campagna, con Lara, i nostri gatti, la mia Isotta; vorrei poter avere un lavoro che mi permetta di arrivare senza patemi d'animo alla fine del mese ma che nello stesso tempo mi conceda anche tutto il tempo libero di cui necessito; vorrei poter coltivare con le mie mani quello con cui poi nutrirmi; vorrei avere una mucca, qualche capra, un asino; vorrei avere il coraggio e la forza di mandare a fare in culo la gente quando se lo merita, per poi girarmi ed andarmene soddisfatto con un sorriso beota, per essere stato per una volta quello che non le manda a dire; vorrei poter essere più sicuro di me stesso; vorrei essere in grado di parlare liberamente con tutti, di esprimere le mie idee senza sentirmi perennemente giudicato, senza avere la spiacevole e continua sensazione di essere dalla parte del torto; vorrei smetterla di essere giudicato un bambino e vorrei io stesso comportarmi come un uomo; vorrei che la gente mi giudicasse per quello che sono, non per quello che appaio, e vorrei essere in grado di far vedere veramente alla gente quello che sono; vorrei non essere schiavo delle cose terrene e degli oggetti come in alcuni casi sono; vorrei essere libero, sentirmi libero, sentirmi felice. Adesso non lo sono ancora. Ci stiamo lavorando. Forse.

lunedì 16 novembre 2009

Una bibita versata sul sedile posteriore

Randy Pausch - L'ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore.
Un libro. Beh, leggetevelo, io ve lo consiglio. Un estratto:

"Una bibita versata sul sedile posteriore


Per buona parte della mia vita sono stato lo "zio scapolo". Tra i venti e i trent'anni non avevo figli, ed i due bambini di mia sorella, Chris e Laura, erano diventati l'oggetto del mio affetto. (...) Non che li viziassi,. Semplicemente cercavo di trasmettere loro il mio modo di intendere la vita. A volte questo faceva impazzire mia sorella. Una volta (...) li andai a prendere con la mia Volswagen cabriolet nuova di pacca. "State attenti sulla nuova macchina dello zio Randy" si raccomandò mia sorella. "Pulitevi le scarpe prima di salire. Non toccate niente. Non sporcatela." (...) questo è il tipo di ammonimento che spinge i bambini verso il fallimento. (...) Mentre mia sorella stava impartendo le sue raccomandazioni, lentamente e deliberatamente aprii una lattina, la capovolsi e versai la bibita sui sedili di stoffa posteriori. Il mio messaggio: le persone contano più delle cose. Una macchina, persino un gioiello immacolato come la mia nuova decappottabile, restava solo un oggetto. Me lo avevano insegnato i miei genitori. (...)"

Ecco, questo i miei genitori non me lo hanno mai insegnato. Quanto meno mio padre; mia madre probabilmente non ha fatto in tempo, se ne è andata troppo presto. L'ho imparato da solo e sono orgoglioso di averlo fatto. Per questo cazzo di motivo io, i miei gatti che amo, il mio cane, Lara, mio padre, la Sofi, Francesca, mio fratello, i miei amici, sono molto ma molto ma molto più importanti della mia casa, dei miei mobili, delle mie cose; sono delle cose ed in quanto tali rimangono solo degli oggetti; e se si rovinano proprio per quei gatti a cui voglio bene, chi se ne frega, sono ancora qui, svolgono la loro funzione, anche se magari graffiate o non più intonse come appena acquistate.

Questo il mio personale sfogo del 16 novembre, una giornata veramente faticosa ma comunque soddisfacente.

domenica 15 novembre 2009

Beati i primi perché saranno i primi

Questo lo prendo pari pari da un articolo di Linus, ma mi ha fatto pensare...

"Il culto delle classifiche aiuta a santificare il meglio e proteggerci dal peggio? No. Ci impone la dittatura del meno peggio.
Ci sono massime che hanno traviato l'umanità più di qualsiasi cattivo maestro. Come ad esempio "L'importante è partecipare". I danni causati da questa affermazione idiota sono incalcolabili: intere generazioni sono state sviate da un falso ideale di fair play quando invece fuori infuriava la battaglia e nella vita erano cazzotti veri (per no dire cazzi). E chi è stato il buontempone che, per primo, l'ha pronunciata? Di sicuro uno che non si intendeva di classifiche. Men che meno il barone de Coubertin a cui tutti l'attribuiscono: lui era per la competizione. Invece è stato un prete, tale padre Ethelbert Talbot, vescovo anglicano della diocesi di Bethlehem in Pennsylvania. Pronunciò quella frase nell'omelia di una delle messe solenni celebrate durante i Giochi del 1908. Ecco, appunto. Un prete. Si tratta evidentemente di una interpretazione personale di San Paolo che in realtà diceva tutt'altro: "Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono ma solo uno conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile." (I Cor 9: 24-25). Esattamente il contrario da quello che diceva il vescovo. Ma qui evidentemente era in gioco l'ideale "democratico" del premio finale a cui tutti devono avere il diritto di accedere. San Paolo era più brutale: non tutti vanno in Paradiso. Tiè. (...) Ma ciò che va bene alla maggioranza non va bene a tutti gli altri. Di conseguenza, sono inutili tutte le classifiche, da quelle editoriali a quelle discografiche. (...) Il cinema esibisce cinicamente gli incassi, come se i soldi guadagnati siano di per sè una garanzia di qualità, quando non è affatto così. Non lo è nemmeno in politica, dove ha preso corpo una curiosa concezione della democrazia per cui la hit parade elettorale serve solo a stabilire quali siano i vincitori e quali i vinti. Il premio è gestire il potere alla faccia di chi ha perso. Vae victis! Ma questo non ha nulla a che fare con la democrazia. (...) L'olimpismo, somma religione delle classifiche. è diventata la metastasi principale della nostra patologia classificatoria (...). "

Ciao a tutti, alla prossima

martedì 10 novembre 2009

L'insostenibile leggerezza dell'essere

Allora, siccome oggi non so che cavolo scrivere (merda, ho già il blocco dello scrittore ad una così giovane età, sarà curabile?), trascrivo un brano da "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera (no, Teo, non si tratta del Milan come squadra di calcio, Milan è il suo nome proprio, quante volte te lo devo ripetere...); tra l'altro libro che non ho mai letto, ma brano che ho trovato sulla mia attuale bibbia di tutto, il Vanity Fair (ve lo consiglio, gente di poca fede!!!).

"Fare l'amore con una donna e dormire con una donna sono due passioni non solo diverse ma quasi opposte. L'amore non si manifesta con il desiderio di fare l'amore (che si applica a una quantità infinita di donne) ma con il desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica a un'unica donna)"

Per quanto mi riguarda, niente di più vero; poi, a parte le battute e l'ilarità che sicuramente susciterà questa mia affermazione (non riguardo il dormire con una donna, ovviamente, quanto il desiderio di tr....rne una quantità infinita), vedete voi.
Un saluto

p.s. Teo, sei contento che ho aggiornato il blog? Ma al posto di farti una bella manichetta dei ca...i miei, perché non te ne fai uno anche tu? Che ne so, L'insostenibile pesantezza di Giuliano Ferrara, L'insostenibile stupidità dell'Italiano medio, L'insostenibile sarcasmo/cinismo/ironia/comicità/caciara del tuo gemello, non so, una cosa così, no?! Dai, ce la puoi fare, braccino corto che non sei altro anche nel parlare di te stesso.

venerdì 6 novembre 2009

Giornatina in clinica

Ed eccoci alle prese con la classica mattinata in Clinica Sempione... mi giro i pollici, mi guardo allo specchio, gioco con gattini vari, vado al cesso, mi faccio un caffè, oh, hanno suonato, ma è per la Simona, che tra l'altro oggi non c'è... Mi sembra di rubare i soldi, così, ma d'altronde non posso fare altrimenti. Sempre meglio, almeno oggi, che passare la mattinata sotto l'acqua ed al freddo in stalla palpando vacche e spendendo soldi in carburante per arrivarci... Comunque va bene così, anche se ogni tanto qualcosa di stimolante potrebbe arrivare: non so, una top-model con il suo chihuahua da vaccinare, un trans con cui scambiare quattro chiacchiere e farmi una marea di risate, Valeria Solarino che mi dice che è venuta qui apposta per me perché si è innamorata dal primo momento in cui mi ha visto... innamorata di me, ovviamente, non di uno dei titolari o peggio della Tiziana! Con tutto il bene che le posso volere (alla Tiziana intendo, perchè io, a Valeria, la amo...), obbiettivamente Valeria innamorata di una donna proprio non riuscirei a sopportarla! Non so se avete notato come già la chiamo per nome come se stessimo già insieme...
Questa sera seratona con i miei fratellini preferiti (quello vero in realtà è quello preferito ma non lo vedo da un po', la sorella meglio non parlarne, il terzo fratello Berguet non si sa che fine abbia fatto...) al concerto degli Afterhours, domani vi farò sapere. Sono già in fibrillazione, spero che Teo emerga dai meandri della depressione e Carlo emerga da se stesso e riesca a vedere qualche cosa, por nanin!!!
Adesso vado, che hanno suonato... è l'uomo che porta il caffè... oh, finalmente un buon caffè, temevo una torsione...Saluto

lunedì 2 novembre 2009

In a cold november rain

Belin, se ha piovuto oggi a Milano; e come al solito la città si è paralizzata, con pozzanghere profonde 30 cm dopo una mezz'oretta di pioggia... che tristezza di città, alla faccia dell'EXPO prossimo a venire!
Francamente con questa influenza A hanno un po' rotto i coglioni, no? Negli anni scorsi non moriva nessuno per l'influenza? O forse non interessava a nessuno perché non faceva notizia? Io me ne batto la ciolla, ma i titoli dei giornali di questi giorni stanno semplicemente facendo del facile terrorismo psicologico... Che Paese di Pulcinella, mamma mia.
Ieri è morta Alda Merini, poetessa. Di tumore. A Milano. Era stata ricoverata diverse volte in manicomio per problemi psichiatrici. Francamente non la conoscevo, non ho mai letto nulla di lei, ma è stato sufficiente ascoltare oggi pomeriggio una sua intervista a Radio Popolare per rendermi conto che era una grande. Comunque se ne stanno andando tutti i migliori... ma quando muore quello??? (e sapete perfettamente tutti a chi mi sto riferendo, almeno quelli che mi conoscono...)
L'altro ieri si è suicidata una brigatista rossa in carcere... al solito era chiaramente malata di mente e non se ne sono resi conto (o non hanno voluto rendersene conto???!!!). Sempre peggio questo Paese, ormai forse è meglio scriverlo con la lettera iniziale minuscola...
Che merda di giornata... ciauz

domenica 1 novembre 2009

Autumn in Milan...



Invidia, eh?!?

Domenica 1 novembre 2009

'azz, sai che originalità di titolo... dopo una tre giorni in clinica, rieccomi sul vostro blog preferito, dove tra l'altro non ho assolutamente idea di quello che potrei scrivere...
Finalmente anche in Italia è tornato il brutto tempo e da domani dovrebbero ulteriormente abbassarsi le temperature, non se ne poteva più di questo caldo... cazzo, sembro mio padre che parla solo del tempo quando non scartabella la minchia sui miei gatti... la cosa non mi è ancora andata giù, non so se avete notato.
Io mi domando e dico: è possibile che non si renda conto che questa è la mia cazzo di vita e tutto sommato avrei anche diritto di gestirla come preferisco? Che se voglio tenermi 25 gatti che mi distruggono la casa è una decisione mia e non è sindacabile? O quanto meno anche se dovesse esserlo se ne può discutere con fare civile senza mettere giù un pienone... porco cazzo, ecco che mi sono di nuovo girati i coglioni!!! Voglio un reddito tale per cui io non debba più dipendere da lui, in ogni senso. Ma mi manca la mia sorellina, ho voglia di sentirla e di vederla, ma quando? Merda, merda, merda!!!
I gatti sonnecchiano, Isotta pure, furba, davanti alla stufetta elettrica. Il rumore della lavatrice proveniente dal bagno è sempre stato una cosa che mi rilassa; pensa te come sono messo. Magari diventerò il primo della famiglia da secoli ad essere affetto da patologia mentale: almeno rimarrei nella storia, no? Così al massimo posso rimanere nella geografia, pessima battuta che ho sottratto a non so chi...
Adesso porterò al parco la bestiaccia, non che abbia molta voglia di uscire a prendere freddo. Questo post fa un po' cagare, non che i precedenti brillassero di luce propria, ma tant'è.. vedremo di cercare di fare di meglio. Comunque scrivere mi rilassa, in parte, e di questo ho bisogno in questo periodo. Tra l'altro se riuscissi anche a scrivere in italiano non sarebbe una brutta cosa... See you.